Sono masochista. Lo so. E' nella mia natura. Ma a volte da buona
livornese, pur se trapiantata altrove da anni, ormai, non riesco proprio a stare
zitta. Ma a qualcuno lo devo proprio raccontare quello che accade in giro sotto
gli occhi delle istituzioni e sulla pelle dello sprovveduto
cittadino.
Pisa - Parcheggio Ospedale
Ciasanello
Di fronte a questo nuovissimo ospedale,
conosciuto ovunque per la sua clinica universitaria esistono vari piazzali
dedicati al parcheggio delle automobili dei visitatori. Eccetto un paio, gli
altri sono tutti liberi..Per modo di dire...Ogni giorno almeno una ventina di
extracomunitari clandestini di colore li affollano, seduti sulle ringhiere in
legno con oggettistica di ogni tipo, in attesa delle auto. Appena se ne presenta
una, il capo del gruppo, manda uno dei "collaboratori" incontro al mezzo e
fingendosi parcheggiatore ti indica il posto e appena scendi dall'auto ti viene
chiesto con decisione il pizzo ( non meno di un euro) o l'acquisto di qualcosa
.
Tutto questo con la forza che ti viene dalla
protezione del tuo gruppo, numeroso e sotto la guida di un capo deciso e senza
niente da perdere e con la grinta di chi è sicuro di sé nonostante la presenza
della polizia municipale. Già perché in ciascuno dei limitrofi parcheggi a
pagamento, almeno tre vigili urbani in divisa, con auto o moto del Comune,
sostano accanto alla macchinetta per il biglietto per accertarsi che gli
extracomunitari, certamente clandestini, che riscuotono il pizzo, che vendono
merci senza alcun odore di legalità, non invadano l'area, costringendo a pagare
ciò che non devono anche gli altri visitatori, che già d'altra
parte contribuiscono con la moneta alle risorse comunali, come invece accade in
altre zone della città (vedasi zona universitaria - retro Santa Chiara)...Ma
come si possono utilizzare uomini di polizia municipale non per impedire che
si compiano crimini e malversazioni ma per vigilare la macchinetta del
parcheggio in modo che il cittadino non faccia il furbo, tentando di
parcheggiare il proprio mezzo abusivamente.
Livorno- Piazza Cavallotti
Piazza Cavallotti, è da sempre sede del più
tipico mercato della città. Ogni giorno, da sempre, possiamo dire, bancarelle di
ogni tipo paganti il suolo pubblico e le tasse allo stato e al comune, riempiono
gli spazi adibiti per vendere abbigliamento, frutta, verdura, fiori, e generi
alimentari, nonché bigiotteria, scarpe, borse, intimo e chi più ne ha, più ne
metta. Al termine della prima piazza, dedicata alla vendita
della frutta e della verdura, inizia un portico con negozi ed ancora
bancarelle...Ebbene per tutta la zona immigrati di colore sostano con le loro
mercanzie contraffate ( scarpe sportive, borse di ogni genere, cd e dvd di film
e canzoni e via dicendo, potremmo dire a bocca desidera, perché chiedendo, trovi
veramente di tutto), senza dover pagare un centesimo né allo stato né al comune.
Questo sotto gli occhi dei vigili urbani, ancora utilizzati a tenere sotto
controllo...boh, non so....E questo, aggiungo, mentre i
bancarellai risentono della crisi economica, cedono i propri banchi o li
chiudono per disperazione anche per colpa anche dell'aggravio fiscale che sta
rendendo il mondo del commercio ( e non solo), sempre più difficile...E tutto
questo, aggiungo, mentre gli immigrati, contravvenendo alla legge e al
rigorismo fiscale imposto a noi italiani , pullulano e fanno affari con le loro
merci contraffatte, vendute evadendo fisco e contravvenendo alla legge penale
italiana... i cui proventi finiscono nei paesi di origine, ai quali l'Italia
garantisce aiuti e in certi casi spedizioni umanitarie dai costi e dalle spese
infinite.
Livorno - Zona La Rotonda di
Ardenza
Stessa situazione la troviamo in questa zona
la domenica alla Rotonda di Ardenza . Una ventina di extracomunitari ( contati
peraltro) ti assalgono per vendere occhiali da sole contraffatti...e non sarebbe
niente se tutto questo non avvenisse sotto la vigilanza della polizia di Stato
parcheggiata, di pattuglia, in zona, davanti tra l'altro ad altri venditori
clandestini ed abusivi, ediventemente a garantire ... che cosa? Chi e che cosa
devono garantire? E mi chiedo: perché se un cittadino italiano non paga le
tasse o vende abusivamente la merce rischia l'intervento della Guardia di
Finanza a casa, Equitalia che gli pignora persino le mutande, il sequestro
della merce e la denuncia alle autorità, mentre gli immigrati, che
quotidianamente infrangono diverse leggi italiane, sono e restano degli
impuniti?
Qualcuno a questo punto ricorrerà ai soliti
argomenti del buonismo e della tolleranza...Ma che significa essere tolleranti?
Lasciare e sopportare che qualcuno faccia cosa vuole alle spalle di altri? Ma
perché Equitalia non tollera se non pago le tasse specialmente se non ho soldi o
sono disoccupato?
Perché un italiano deve suicidarsi per la
disperazione e la vergogna di non avere più un lavoro mentre altri pasciuti e
ben vestiti , clandestini, usano arroganza e prepotenze nei nostri confronti,
perché difesi da certa politica, dai sindacati e dalle associazioni? Perché per
esempio in centro a Lucca, grazie alla vigilanza della polizia e dei carabinieri
sono stati allontanati immigrati e venditori abusivi? Perché sempre a Lucca,
grazie alla costante opera delle forze dell'ordine e della polizia municipale,
che pattuglia, chiede documenti e nel caso interviene, non esistono queste forme
di criminalità agli angoli delle strade o nei mercati rionali?
Lucca, seppure con fatica perché ormai il
flusso di clandestini e di extracomunitari è altissimo, e non certo per colpa
dei lucchesi, è esempio del fatto che anche noi in Italia se volessimo potremmo
assicurare utilizzando propri i nostri organi di controllo e di polizia,
efficienti e preparati, quando vengono lasciati agire, sicurezza e legalità ai
cittadini, che lavorano ( o comunque sperano di farlo), pagano le tasse, ormai
diventate insopportabili..
A questo punto mi sono già guadagnata
l'accusa di razzismo..Ma mi chiedo e con questo chiudo: è razzismo o ricerca di
uguaglianza e di certezza del diritto, pretendere che le leggi dello stato
vengano applicate a tutti indistintamente, che le tasse vengano pagate da tutti
coloro che creano profitti? Perché un cittadino italiano cinquantenne senza
lavoro deve andare a dormire sotto un ponte, non può vendere neppure in stato di
indigenza, merce contraffatta mentre altri, addirittura clandestini, lo possono
fare? E tutto questo mentre vieni tacciato di razzista dai complici di questa
realtà malavitosa e rischi nel migliore dei casi di essere insultato, e sputato
dagli stessi malavitosi se osi contraddire le loro richiesta di pizzo, o di
trovarti la macchina graffiata nei peggiori dei casi , se poi non rischi,
essendo loro in tanti e in gruppo, senza scrupoli, e molti anche con precedenti
penali, magari ottenuti nei loro paesi di origine, di subire minacce ( anche
questo è capitato) o di beccarti qualche spintone...A questo punto non resta che
una cosa: chiedere il diritto all'integrazione al ministro Cécile Kyenge per noi italiani...
Lorenza Cordovani
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